Mi sono chiesto più volte se lo Stato Italiano, ovvero, i parlamentari italiani tutelano davvero l’unità della "famiglia” come sancito e richiesto dalla nostra Costituzione.
Ovvero se proteggono quei poveri cittadini che a volte si vedono pignorare la prima ed unica casa anche per pochi spiccioli ed oggi persino per una semplice “multa” per violazione del codice della strada magari già pagata.
Io mi domando: perché si consente di pignorare immediatamente un “tetto” in possesso di un cittadino anche in presenza, a tutto concedere, di altri beni mobili o immobili da confiscare?
Come può un genitore continuare a mantenere, istruire ed educare i propri figli se la "famiglia" rimane priva di un “tetto”? Cosa fa lo Stato in questi casi? Siamo sicuri che le istituzioni rispettano i principi costituzionali?
Come può un genitore continuare a mantenere, istruire ed educare i propri figli se la "famiglia" rimane priva di un “tetto”? Cosa fa lo Stato in questi casi? Siamo sicuri che le istituzioni rispettano i principi costituzionali?
Provvede lo Stato ad aiutare i cittadini in questi particolari casi oppure li abbandona a se stessi?
Quale forme di tutela giuridiche e sociali ha previsto in questi casi il legislatore?
Forse per proteggere l'infanzia ha pensato sia giusto favorire anche in questi casi gli istituti per l'infanzia?
Non sarebbe forse più dignitoso per tutti escludere la vergognosa procedura del pignoramento della prima casa non di lusso ?
Perché lo Stato tace in questa materia ?
Non sarebbe più semplice e dignitoso specie in questi periodi escludere il pignoramento della prima casa non di lusso ed eventualmente iscrivere il debito sui registri immobiliari in modo da garantire comunque il creditore?
La giustificazione di questo post è l’essere venuto a conoscenza solo da qualche giorno di un già avvenuto pignoramento dell’abitazione di un amico, nei pressi di Lecce, un grande lavoratore, che non ha avuto il coraggio di confidarmelo di persona. E mi rendo conto che non è semplice confidare un fatto del genere all’amico.
La giustificazione di questo post è l’essere venuto a conoscenza solo da qualche giorno di un già avvenuto pignoramento dell’abitazione di un amico, nei pressi di Lecce, un grande lavoratore, che non ha avuto il coraggio di confidarmelo di persona. E mi rendo conto che non è semplice confidare un fatto del genere all’amico.
È un argomento, questo, che ora deve essere comunque affrontato con tutti i disagi che ne derivano e non solo per lo stesso. L'augurio è ovviamente è quello di risolverlo nel migliore dei modi.
Io personalmente ritengo che la casa, e soprattutto la prima ed unica casa, va difesa a denti stretti anche perché per saldare un debito si possono trovare altre vie e tanti altri modi senza necessità di "terrorizzare" con una simile procedura una famiglia intera.
Quindi il mio auspicio è quello che il legislatore ponga un rimedio nel più breve tempo possibile. Le norme in materia, specie di questi tempi, debbono essere riviste non ho dubbi.
Infatti, pignorare la prima ed unica casa potrebbe significare distruggere una intera “famiglia” e lo Stato non può né deve consentire che ciò avvenga a prescindere dal debito che un soggetto può aver accumulato nella vita in quanto al primo posto va messa la protezione e l’unità della famiglia soprattutto in presenza come nel caso di specie di piccole creature .
Infatti, pignorare la prima ed unica casa potrebbe significare distruggere una intera “famiglia” e lo Stato non può né deve consentire che ciò avvenga a prescindere dal debito che un soggetto può aver accumulato nella vita in quanto al primo posto va messa la protezione e l’unità della famiglia soprattutto in presenza come nel caso di specie di piccole creature .
L'argomento quivi trattato lo ritengo assai importante ed attuale infatti solo in Puglia vi è un boom di pignoramenti. Ed è evidente che le "famiglie" sono in grossa difficoltà e qualcosa va rivisto. E non ci si può fermare solo alle rate dei mutui.
E se si arriva a confiscare ad una “famiglia” un “tetto” - l’unico “tetto” - anche per una semplice multa non pagata a volte anche per errori della pubblica amministrazione o per un debito non proprio eccessivo vuol dire che il legislatore o le istituzioni non compiono appieno il proprio dovere di “salvaguardare e tutelare l’unità familiare”.
E se si arriva a confiscare ad una “famiglia” un “tetto” - l’unico “tetto” - anche per una semplice multa non pagata a volte anche per errori della pubblica amministrazione o per un debito non proprio eccessivo vuol dire che il legislatore o le istituzioni non compiono appieno il proprio dovere di “salvaguardare e tutelare l’unità familiare”.
Una casa la si fa solitamente con sacrifici per cui un sacrificio lo si può chiedere per “legge” anche ai creditori senza necessità di ingolfare le aule dei Tribunali civili.
Nessuno nega loro il diritto al saldo del debito ma ciò non vuol dire che debba essere necessariamente saldato immediatamente in presenza di un solo bene immobile come quello della unica casa soprattutto se non di lusso.
Io dico la mia e dico no al pignoramento della casa (la prima casa e non di lusso) specie se occupata stabilmente dal debitore e dalla famiglia.
Le minacce di azioni esecutive e l’avvio di questa procedura in mancanza di altri beni non può che essere un atto di “violenza” se non addirittura di “terrorismo” nei confronti di una “famiglia” e soprattutto dell’unità della stessa che altrimenti da un giorno all’altro si potrebbe trovare a dormire e vivere sotto i ponti.
Quindi di no alla “legge” che consente di iscrivere ipoteca sull’unico immobile disponibile come la prima casa non di lusso. Dico si invece ad una “legge” che consente semmai di iscrivere nei registri immobiliari il solo credito sull’immobile da parte del creditore che può nel tempo essere cancellato previo pagamento del debito.
Questo post sarà inoltrato per conoscenza ai Presidenti di camera e senato per quanto di loro rispettiva ed eventuale competenza sperando in tal modo di risolvere la problematica che interessa di fatto milioni e milioni di cittadini italiani e soprattutto un caro amico che da oggi potrà confidarsi anche con me.
Qualcuno fermi questa “irragionevolezza” e trovi un rimedio meno devastante per la “famiglia”.
Io dico la mia.
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