Il 17 marzo 1861 veniva ufficialmente proclamato il Regno d’Italia, compiendosi, in tal modo, il sogno risorgimentale.
Anche la Città di Otranto oggi celebra il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, una festa che ci appartiene come Italiani, ma anche come Otrantini, perché uno dei patrioti combattenti al seguito di Garibaldi fu il concittadino MARINO CATANZANO (1836-1916), medaglia al Valor Militare nella battaglia di Maddaloni.
Una Città addobbata con le bandiere tricolore, simbolo di una grande storia, ma soprattutto di unità e fratellanza.
L’Amministrazione Comunale ha voluto intitolare al Nostro Garibaldino la suggestiva scalinata di Borgo Monte, in cui si trova la Sua abitazione, e dove questa mattina, alle ore 11, è stata scoperta una targa-ricordo.
Una cerimonia semplice ma sentita alla quale ha preso parte la Comunità idruntina, in una mite giornata dal sapore primaverile.
Un corteo di autorità e cittadini, preceduto dal gonfalone cittadino e dalla banda, ha raggiunto, risalendo la scalinata, l'abitazione di Marino Catanzano dove, all'esterno, si è svolta la cerimonia.
Il sindaco Luciano Cariddi, felicemente colpito e commosso da tanta partecipazione, ha salutato i presenti sottolineando l'importanza di questa festa: "I simboli sono fondamentali, come la fascia che oggi indosso. Anche le date sono importanti e il 17 marzo 1861 è una data che non possiamo dimenticare. Abbiamo voluto incontrarci tutti insieme oggi, su questa scalinata, per ricordare il nostro concittadino Marino Catanzano. Credo che questi siano momenti utili per fermarsi a riflettere su qual è il moderno concetto di Unità Nazionale. Qualche acciacco il Paese lo presenta. Viviamo un momento di crisi, di smarrimento dei valori. Dobbiamo tentare di capire se abbiamo ancora un percorso da fare e se possiamo percorrerlo per poter garantire un futuro ancora grande a questa Nazione". E ha concluso con un augurio: "Che la Comunità nazionale tutta prenda sempre più coscienza che dobbiamo cambiare rotta, ciascuno nella sua quotidianità. Buon compleanno Italia!".
A seguire, Mario Morroi ha recitato una poesia di Antonio Sforza dedicata al garibaldino Catanzano:
Cu la camisa russa fiammiggiante
e le midaglie, visciu don Marinu,
beddha ficura de caribardinu,
autu, dirittu comu nu giacante.
Pe' quarche ricurrenza cchiù mpurtante,
ccunzava, lestu lestu, n'artarinu,
de fiuri e de candile tuttu chinu,
nnanzi l'Eroe chiamandu gni passante.
L'amava comu santu e guai cu ttocchi
lu tastu de li preti, ca: "abbassu"
critava forte e stralunava l'occhi.
Quandu nc'era la banda, l'ia sunare
l'innu de caribardi e iddhu a passu,
"Evviva, evviva" se mintia a critare.
Subito dopo l'intervento del Prof. Giovanni Donno, docente ordinario di Storia Contemporanea presso l'Università del Salento, che ha condotto le ricerche storiche su questo personaggio: "Ho conosciuto questa storia cercando documenti del 1911, cinquantenario dell'Unità d'Italia. Ho trovato il suo nome in un elenco di superstiti garibaldini. Sono risalito così ai suoi discendenti. E' una figura molto importante quella di Marino Catanzano dal punto di vista simbolico. Otranto è sempre stata una città emblematica e internazionale e sono molto contento di aver dato un piccolo contributo alla sua storia".
Per finire, il pronipote del garibaldino otrantino, Gigi Catanzano, ha ringraziato tutti gli intervenuti.
Fonte: Comune di Otranto.
Per le altre FOTO al link http://www.comune.otranto.le.it/notizie/galleria_immagini.php?id_elemento=1327
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