La mia segnalazione sull'ingiusta decurtazione della pensione alla vedova/o superstite pubblicata sull'autorevole portale di informazione giuridica http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_9736.asp conferma le mie perplessità.
Questo il testo della pubblicazione:
"Getta il sasso nello stagno LUCHIANO1964; il 12 feb '11 ci giunge la seguente lettera: "Vorrei iniziare su queste pagine una discussione a me tanto cara relativa alla pensione di reversibilità. Chi è esperto e/o indottrinato sulla questione del mantenimento del consorte sa bene che l'altro viene costretto per giurisprudenza costante a far mantenere lo stesso livello di vita tenuto in precedenza dal consorte. Io mi chiedo ma perchè la stessa cosa non debba valere per chi rimane vedovo e che si trova in una situazione ancor più grave? Perchè si continua a decurtare in un nucleo familiare la unica fonte di reddito (pensione) quando uno dei coniugi muore? La vedova o il vedovo non ha diritto forse a mantenere lo stesso tenore di vita precedente? Io credo che bisogna sollevare qualche polverone affinchè il legislatore prende atto di questa assurdità. Ovviamente la questione non deve riguardare anche quella pensione di reversibilità relativa ai superstiti dei politici. Che ne pensate?" - A Voi esprimere la Vostra opinione sui cerchi concentrici provocati dal sasso gettato nello stagno dal nostro affezionato visitatore. Purtroppo, ho il timore che il frangente economico-finanziario che ci troviamo a vivere non sia quello ideale per l'approccio ad una riforma, neppure abborracciata. Colpisce, infine, la chiusa con cui Luchiano1964 intinge la penna nel kuraro per i superstiti dei politici, ormai percepiti come razza a parte da escludere dai benefici, in quanto offrono esempi deleteri per il vivere civile, in una visione che nega ormai anche la compassione. V'è, però, da ricordare che alcuni politici del passato hanno dato la vita o erano pronti a darla per la difesa dello Stato e per la fruizione odierna di diritti e libertà per noi ormai dati per acquisiti ed assodati e magari non diamo a tali ineguagliabili risorse il peso che meritano. E, poi, in definitiva, con un tocco d'ironia, coloro che confidano di sopravvivere ai politici attuali non siamo forse noi stessi? Si interrogava Barbara SPINELLI su "Repubblica" del 9 feb '11: "Se l'Egitto ha avuto la rivoluzione della Dignità, perché l'Italia non può avere una rivolta della Decenza? La decenza ricomincia sempre con la riscoperta di leggi superiori a chi governa, del diritto eguale per tutti, della libera parola". Parole forti che ben si attagliano alla tematica forte agitata nella lucida proposta del lettore Luchiano1964. Avv. Paolo M. Storani".
Gli aggiornamenti e la voce dei letto
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_9809.asp
1. Lilly FEROLLA scrive a Studio Cataldi: "Condivido il sasso gettato da LUCHIANO 1964 - la pensione di reversibilità è continuamente taglieggiata, mettendo il percettore in grosse difficoltà perchè soprattutto oggi non può far conto su un'entrata certa. Io sono vedova da 15 anni, mi vedo sovente recuperare soldi per 'somme indebite' datemi magari 10 anni fa: devo rendere 18mila euro in 7 anni: ma l'INPS quando fa i conti ha chiara la situazione reddituale del percettore, quindi l'errore non è del percettore... NON HO CERTEZZE di reddito, è un'angoscia: non è giusto che oltre a essere vedovi, vedi il tuo tenore di vita sempre peggiorare, al contrario per i separati/divorziati la giurisprudenza trova modi per garantire un mantenimento adeguato al tenore in costanza di matrimonio... si faccia qualcosa anche per i VEDOVI! Grazie Liliana Ferolla". 2. Salvatore SATTA aggiunge: "Concordo. La pensione di reversibilità non dovrebbe essere decurtata. Non solo, dovrebbe essere riconosciuta anche a chi per ignoranza o perfino negligenza la chiede in ritardo; in tal caso non dovrebbero porsi in discussione gli arretrati. Nel caso specifico dell'INPS infine, l'istituto che vanta crediti contributivi, dovrebbe compensare tali crediti con i debiti verso il superstite e non chiedere la previa acquisizione dei suoi crediti". 3. Antonio PANSA rileva: "la pensione di reversibilità deve andare per intero al coniuge superstite senza le attuali assurde decurtazioni. Si lavora una vita per niente?" - Grazie ai nostri appassionati visitatori per i loro interventi a commento della proposta che abbiamo pubblicato il 15 feb '11.
L'auspicio mio è che la questione qui si sollevata arrivi in parlamento.
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