mercoledì 4 febbraio 2009

La storia di Avery Doninger studentessa del Connecticut (U.s.a.).

Uno scorcio della città di Connecticut (U.s.a.)
Questa storia mi fa riflettere un pò sulla effettiva necessità di regolarizzare la posizione (ovviamente gratis) di tutti coloro che realizzano e conducono un blog.


Avery Doninger giovane studentessa del Connecticut negli U.s.a. stufa di subire l’arroganza e la prepotenza dei suoi insegnanti e della burocrazia del proprio istituto scolastico ha pensato bene di spiattellare tutto nel proprio blog. Causa della sua arrabbiatura una festa scolastica in continuazione rimandata. Si è così mobilitata, aggiornava i compagni dell’istituto attraverso il suo blog che gestiva su LiveJournal. Si era abbandonata a denunce nei confronti di docenti. Aveva spiegato che l'organizzazione era ferma per colpa degli idioti che albergavano in direzione.
Alla fine la festa si è poi svolta per il meglio ma Doninger che aspirava ad essere riconfermata rappresentante degli studenti è stata invitata dalla scuola a ritirare la propria candidatura.
Dopo tale richiesta è scattata l’ira della ragazza.
Infatti doveva essere proprio fuori di testa in quella circostanza dal momento che non badava a ciò che scriveva sul blog per questo motivo è stata condannata ad abbandonare tutte le cariche che ricopriva all'interno dell'istituto.
Ma la sua attività ha attirato però l’attenzione di un senatore che ora intende tracciare una linea di confine tra quel che avviene in un'aula scolastica e quel che avviene on-line.
La ragazza, insieme alla madre, ha poi sporto denuncia: la scuola, punendo la ragazza per essersi liberamente espressa a mezzo post, aveva violato secondo le due donne il I° emendamento della costituzione degli Stati Uniti.
Per ora la corte ha dato ragione all’Istituto scolastico.
Ma la giovane evidentemente non si rassegna e intende difendere i diritti degli studenti che esprimono il proprio dissenso in rete. Quindi ricorrerà in appello.
Nel frattempo è intervenuta un ex-insegnante rappresentante nel Senato del Connecticut che ha preso l’impegno di proporre una legge che stabilisca con chiarezza che "il contenuto della corrispondenza elettronica scambiata al di fuori della scuola e senza l'ausilio dell'infrastruttura scolastica" non possa far scattare una punizione.
Chissà come andrà a finire.

4 commenti:

la signora in rosso ha detto...

che storia...!!!! Ma sta ragazza cosa avrà mai detto? e in ogni caso sola contro tutti....sono curiosa anch'io !

Angelo azzurro ha detto...

E si! E' duro ammetterlo ma la rete presenta certi rischi anche in un paese dove la democrazia e la libertà d'espressione sono tanto decantate!

Rosalba ha detto...

Sarebbe interessante leggere cosa ha scritto. Cmq credo che non si possa nemmeno in uno spazio libero come la rete sparare alzo zero sulla scuola. Anche li c'è errore da entrambe le parti. La ragazza poteva percorrere le vie che la scuola consente, poteva fare una petizione studesca, convocare un assemblea degli studenti. E la scuola poteva evitare di estrometerla da tutte le cariche. Altrimenti che scuola è quella che non sa spiegare a parole ad uno studente quali sono i modi esatti per affermare i propri diritti. Non con le punizioni nè tantomeno con l'esclusione.

Luciano ha detto...

Condivido Rosy.
Ormai nelle istituzioni esiste solo l'imposizione non c'è più dialogo non c'è più discussione. Questo succede anche in Italia. E la dimostrazione ci viene da ultimo con le decisioni del governo di ricorrere per l'ennesima volta ad un decreto legge per una materia particolare di interesse generale e costituzionale. Come dire ora comando io e qui si fà come dico io.
Allora non ci si può poi lamentare se le persone arrivano a scrivere o denunciare simili fatti in tutte le forme possibili e immaginabili.