Ieri mi sono deciso dopo tanti tempo di fare un po’ di pulizia nel mio notevole archivio cartaceo. In casa c’era proprio di tutto a causa della mania di conservare notizie interessanti o appunti in genere. Ho smaltito per esempio le mie vecchie multe, le mie vecchie bollette, le mie vecchie pratiche ecc..
Tra queste ultime ne ho trovato una che merita di essere riportata nel blog poichè ancora oggi attuale per farla conoscere, agli amici e non.
Il 10 maggio 2003 prendevo carta e penna per scrivere all’I.s.v.a.p., al Codacons di Roma e al Movimento dei consumatori di Milano per segnalare lo scandaloso e vergognoso avvenimento in occasione del rinnovo della polizza auto.
Ecco in sintesi la famosa lettera.
Premetto che chi scrive ha l’età di 39 anni (oggi quasi 45) e la patente di guida dal 1982.
Il 26.5.02 sottoscriveva il rinnovo del contratto di assicurazione auto con la compagnia Royal insurance (classe di merito bonus malus 1) per il veicolo di proprietà (tuttora attuale) cc 1910 cv 19 per una spesa complessiva di €. 263,21 (tasse, infortunio del conducente e assistenza stradale comprese). Nella polizza si richiedeva e disciplinava tra l’altro la guida dell’auto dell’auto da parte del conducente principale e di chiunque sopra i 25 anni. Il 5.5.03 attesa la scadenza della polizza (26.5.03) perveniva presso il domicilio preventivo per il nuovo contratto d’assicurazione da parte questa volta non di Roayl insurance ma di Direct line a loro dire “disegnato su misura” per la sua autovettura di proprietà.
Dall’esame rapido del detto preventivo emergeva uno spropositato e assolutamente ingiustificato nonché illecito aumento del premio da versare.
La società Direct line “compagnia leader nel mercato europeo” infatti per il rinnovo della polizza auto (classe bonus malus 1) proponeva, rispetto al premio precedente, la spesa complessiva di €. 335,76 (tasse comprese ma con l’esclusione dell’infortunio del conducente e dell’assistenza stradale) ovvero un aumento del 30% nonostante il tasso di inflazione fosse stato fissato in 1,7%.
La società Direct line con l’invio del preventivo chiedeva inoltre di segnalare l’eventuale presenza nel nucleo familiare di patentati di età inferiore ai 26 anni!
Ciò nonostante sul sito della compagnia non era prevista la formula “guida limitata” “poiché per direct line il cliente è rappresentato dall’intero nucleo familiare e non dai singoli guidatori”.
Il 6.5.03 prima telefonicamente e successivamente per iscritto (reclamo) chiedeva a Direct line spiegazioni e chiarimenti sull’insolita e strana vicenda.
Il 9.5.03 al fine di accelerare le risposte seguiva nuovo contatto telefonico. Nell’occasione non solo non venivano forniti i dovuti chiarimenti ma nel momento in cui si chiedevano lumi anche sulla richiesta di indicare nel rinnovo la presenza di patentati di età inferiore ai 26 anni nel nucleo familiare si sentiva affermare – dopo lunga attesa – che il premio per la polizza era aumentato di oltre 900 euro! Ovvero un aumento di oltre 240%.
Questo solo per aver segnalato la presenza nel nucleo familiare di un figlio 18enne da poco patentato. Peraltro già in possesso della propria macchinina.
Ora si chiede alle SS.VV.II. è possibile che in Italia succedano ancora azioni e condotte di questo tipo?È scandaloso e vergognoso per il solo fatto di permettere che ciò accada. Forse in Italia è diventata inaspettatamente una colpa tenere nel proprio nucleo familiare un patentato di età inferiore ai 26 anni?
Tutto ciò premesso l’esponente consumatore chiede alle parti chiamate in causa ognuna per le rispettive competenze di verificare l’attività della compagnia di assicurazioni in questione la quale ha determinato per lo scrivente un costo polizza alla stregua di un assicurato che si tutela per la prima volta!
Rimane a disposizione per eventuali chiarimenti e in urgente attesa di ricevere notizie per le successive condotte ed eventualmente per conoscere le iniziative intraprese nei confronti della società menzionata.
Ebbene l’I.s.v.a.p. con riferimento a quell’esposto comunicava di essere intervenuto nei confronti della società Direct line. “Restano escluse dall’intervento istituzionale dell’ISVAP le controversie concernenti l’attribuzione della responsabilità nella quantificazione dei danni nonché quelle già rimesse alla valutazione del magistrato adito dalle parti e in più generale tutte le divergenze di merito su valutazioni afferenti situazioni di fatto”.
Ciò che mi ha lasciato perplesso allora e che mi lascia perplesso tuttora è che l’I.s.v.a.p. ha evidenziato che "le iniziative assunte ai fini di vigilanza nonché gli eventuali procedimenti sanzionatori adottati nei confronti delle imprese di assicurazioni non potranno essere resi noti all’esponente".
Alla faccia della trasparenza e della correttezza anche di questa autorità dico io.
La società fu certamente sanzionata per tale condotta ma perché non rendere edotto anche l’esponente su tali attività.
Perché si consente tuttora di tenere nascoste ai consumatori le decisioni di queste autorità?
In ogni modo mi chiedo perchè neanche le associazioni dei consumatori sollecitano iniziative in tals senso?
Non sarà che qui in Italia tutte queste Autorità (e qualche associazione) ci prendono per i fondelli?
Certo è che se fosse accaduto oggi quanto appena narrato con l’esperienza accumulata la società non l’avrebbe passata liscia avendo causato comunque un danno come sostenuto dallo stesso I.s.v.a.p..
Io dico la mia.
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