L'uccisione di un figlio piccolo appena nato da parte di una madre è un fatto tremendo.
Non parliamo se poi il fatto accade in una piccola comunità come quella di Otranto.
L'art. 578 del Codice Penale punisce "La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, è punita con la reclusione da quattro a dodici anni. A coloro che concorrono nel fatto di cui al primo comma si applica la reclusione non inferiore ad anni ventuno. Tuttavia, se essi hanno agito al solo scopo di favorire la madre, la pena può essere diminuita da un terzo a due terzi".
Questo dovrebbe essere il reato di cui si è macchiata una 49enne rumena ad Otranto come tante per fare la badante ad una delle tante persone anziane quivi presenti.
Una badante che nonostante la sua non giovane età ha deciso nell'immediatezza del parto di uccidere il proprio figlio. Non si conoscono ovviamente i veri motivi che l'hanno spinta a fare un simile gesto.
Questa notizia non può che portare sgomento nella nostra città non abituata a simili fatti di cronaca.
Una tragedia in un modo o nell'altro non c'è che dire. La badante forse per paura di perdere il posto di lavoro ha deciso di tenere segreta una gravidanza e così anche il parto avvenuto in casa che ha portato alla soppressione del feto di circa 2 chilogrammi e mezzo.
Parliamo di un bimbo appena nato che si è trovato subito a fare i conti con la triste realtà di questo mondo schifoso.
Servirà forse a qualcosa ora un ordine di arresto e il piantonamento in ospedale dove è ricoverata la donna?
Resta il fatto che la Rumena secondo chi l'ha conosciuta sembra essere una donna di carattere disponibile, dolce, mite e molto attenta alle esigenze delle sue altre figlie e spesso in ansia per loro.
Allora chi dovrà rispondere veramente per questo questo gesto?
Leggendo la notizia su LeccePrima.it non ho potuto fare altro che lasciare il proprio commento.
Nel paese Italia questi fatti accadono molto frequentemente mentre ad Otranto mi pare sia forse la prima volta che ciò accade. Dispiace ovviamente per quel bambino innocente.Ma credo che in tutto ciò e quando accadono queste cose vi sia una sola certezza. E cioè la "sconfitta" delle istituzioni preposte che non sono in grado di seguire queste povere donne che arrivano a fare un gesto estremo e nella disperazione che sono sicuro nesuna donna vorrebbe mai fare al proprio figlio. Ecco credo che dovrebbero essere proprio le istituzioni a riflettere su questi episodi che non riguardano solo le donne straniere.
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