venerdì 14 novembre 2008

Finalmente la sentenza su Eluana Englaro.

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso della procura milanese inammissibile ed ha confermato, quindi, la sentenza della Corte di appello di Milano.

L'alimentazione e l'idratazione per la giovane Eluana Englaro in coma irreversibile da ben 17 anni può essere definitivamente interrotta. A nulla sono serviti gli sforzi del Vaticano.

In realtà questa decisione ritenuta non necessaria trova d'accordo anche me poichè l'interruzione o il rifiuto delle cure (http://otranto.beeplog.it/140339_418700.htm) è già prevista dalla nostra Costituzione la quale checché se ne dica già ammette il rifiuto delle cure o l’interruzione di un trattamento soprattutto per chi è in stato vegetativo permanente da moltissimi anni.

L'ultima parte dell'art. 32 cita, infatti: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Si tratta di una disposizione e un principio molto chiaro che doveva essere solo applicato senza l'intervento della magistratura per questo ritengo l'intervento una sconfitta.

Ognuno di noi ha diritto di vivere è vero ma non a queste condizioni.

E se poi si aggiungono le condizioni in cui vivono da anni i familiari si può ben comprendere ed accettare che l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione è l'unica via di uscita per tutti.

E sono convinto che anche la ormai 37enne Eluana vorrebbe questo.

Il nostro Dio ci perdonerà.

Io dico la mia.

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