La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso della procura milanese inammissibile ed ha confermato, quindi, la sentenza della Corte di appello di Milano.
L'alimentazione e l'idratazione per la giovane Eluana Englaro in coma irreversibile da ben 17 anni può essere definitivamente interrotta. A nulla sono serviti gli sforzi del Vaticano.
L'alimentazione e l'idratazione per la giovane Eluana Englaro in coma irreversibile da ben 17 anni può essere definitivamente interrotta. A nulla sono serviti gli sforzi del Vaticano.
In realtà questa decisione ritenuta non necessaria trova d'accordo anche me poichè l'interruzione o il rifiuto delle cure (http://otranto.beeplog.it/140339_418700.htm) è già prevista dalla nostra Costituzione la quale checché se ne dica già ammette il rifiuto delle cure o l’interruzione di un trattamento soprattutto per chi è in stato vegetativo permanente da moltissimi anni.
L'ultima parte dell'art. 32 cita, infatti: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Si tratta di una disposizione e un principio molto chiaro che doveva essere solo applicato senza l'intervento della magistratura per questo ritengo l'intervento una sconfitta.
Ognuno di noi ha diritto di vivere è vero ma non a queste condizioni.
E se poi si aggiungono le condizioni in cui vivono da anni i familiari si può ben comprendere ed accettare che l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione è l'unica via di uscita per tutti.
E sono convinto che anche la ormai 37enne Eluana vorrebbe questo.
Il nostro Dio ci perdonerà.
Io dico la mia.
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