giovedì 16 ottobre 2008

Mi incuriosisce la vicenda di Ferdinando Carretta.


Ferdinando Carretta circa venti anni fa ha "ucciso" i propri genitori e il fratello.

Un triplice omicidio accertato dai giudici!

Ed ora gli viene consentito di andare dal notaio per acquisire l'eredità?

Non trovate ci sia forse qualcosa da rivedere nelle norme civili che disciplinano questa materia?

Cioè, Ferdinando Carretta, a prescindere se nel momento del fatto fosse infermo di mente o meno, ora otterrà 38mila euro e un appartamento del valore di 350mila euro.

Non sarebbe un motivo, questo, per far pensare ad altri di fare la stessa cosa?

Nel momento del fatto era infermo di mente ok. Ma intanto quando lo hanno ritrovato lavorava come pony express. Non vi sembra strano tutto ciò?

Io penso che le zie del Carretta hanno fatto bene ad avviare la causa civile sull'eredità della famiglia sopratutto quando il Ferdinando era a sua volta scomparso (morte presunta) dopo il triplice omicidio.
E penso anche che avrebbero dovuto chiedere il diritto ad ottenere il 100% dell'eredità. Magari con la possibilità di gestire loro una parte di eredità da destinare al nipote omicida.

Perchè secondo me "chi uccide i propri genitori ha diritto al nulla".

Il mio auspicio quindi è la revisione della legge ovvero di escludere il diritto civile all'eredità anche quando non si è condannati per strage perchè ritenuti incapaci di intendere e di volere al momento del delitto.
O perlomeno prevedere la nomina di un tutore anche nell'ipotesi che i soggetti come Ferdinando Carretta - oggi in semilibertà - riacquistino lo stato di "sano di mente".

Io dico la mia come sempre.

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