mercoledì 28 novembre 2012

Monti sostiene che è "a rischio il sistema sanitario nazionale" e la sostenibilità futura potrebbe "non essere garantita". Secondo me ha ragione



Ha ragione Monti a “preoccuparsi” dell’attuale sistema sanitario nazionale.
È chi l’ha preceduto che non si è ma reso conto dei costi eccessivi e diversi del S.S.N. da Regione e Regione dove le truffe e gli sprechi anche da parte degli stessi operatori non si contano più ai danni del S.S.N..
Una soluzione per avere una sanità giusta ed uguale per tutti sul territorio nazionale sarebbe, secondo me, quella di togliere ogni potere in merito alle Regioni. Accentrare cioè l’“assistenza e l’organizzazione sanitaria” a livello centrale soprattutto per quanto concerne gli acquisti di beni e servizi dove maggiormente si verificano sprechi e truffe.
Per fare ciò occorrerebbe rivedere la legge costituzionale n. 3 del 2001 che ha ridisegnato le competenze di Stato e Regioni in campo sanitario e dare una garanzia a tutti i cittadini dei livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale e cioè regolamenti chiari e uguali in tutte le Regioni.
Non è possibile, infatti, assistere passivamente a fenomeni di norme diverse e prezzi diversi da Regione a Regione nei diversi settori e per i prodotti e i servizi sanitari.
Occorre un contenimento e/o una rivisitazione delle procedure ma soprattutto un costante monitoraggio dell’andamento della spesa anche perché il “sistema” a livello nazionale non è affatto omogeneo.
E ciò può avvenire solo a livello centrale anche perché le regioni hanno dato prova di non essere in grado di farlo o di mal gestire le risorse finanziarie e di non contenere la spesa sanitaria.
Per avere certezza sui livelli essenziali di assistenza a livello nazionale eliminerei quindi ogni potere, in merito, alle Regioni considerato che si sono dimostrate incapaci (per quello che riguarda i cittadini) a gestire un servizio cosi delicato.

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