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giovedì 28 dicembre 2023

SAMIRA. È l’ex sposa bambina che ha ucciso il marito.

 


Ha pagato con l’impiccagione, dopo dieci anni di prigione, l’ex sposa bambina, SAMIRA, per aver avuto il coraggio di uccidere, 13 anni fa, dopo l’ennesima violenza domestica, il suo (obbligato) marito.


Eh si perché in Iran, e non solo, Samira fu costretta a sposare un uomo a soli 15 anni.


Succede ancora. E succederà ancora in questo mondo schifoso.


E nessuno mai pagherà per questi crimini.

giovedì 23 aprile 2020

Ho un'idea per un progetto ma... intanto lo scrivo qui. Avvio dell'autovettura anche con la patente di guida è solo un sogno?





Avete mai immaginato nella vostra vita di far partire la Vostra auto inserendo oltre alla chiave elettronica (con il c.d. CODE) anche la patente del “conducente” con microchip e relativo PIN ?



Io si l'ho pensato proprio oggi al risveglio.
Il mio desiderio sarebbe quello di realizzare una nuova centralina (non forzabile o manomettibile) costituita da una sorta di piccolo software con tastiera o piccolo touch screen che consenta l’accensione dell’autovettura con l’inserimento, oltre che della normale chiave (CODE), della patente di guida ovviamente dotata di microchip (e relativo PIN e PUK).
Il sistema software dopo l’inserimento in un apposito lettore della patente di guida o in alternativa di una tessera plastificata (tipo badge da consegnare ad altro soggetto) dovrebbe identificare e memorizzare appunto i dati della patente di guida e/o del badge sostituivo che solo il proprietario può avere tramite memorizzazione dello stesso nel software.
Solo la corretta digitalizzazione, sulla tastiera, del codice numerico di sicurezza (PIN e PUK) consente l’avvio del motore.
Io credo che tutto ciò potrebbe garantire una doppia sicurezza al proprietario dell’autovettura il quale per partire con la propria autovettura potrebbe, in caso di perdita della chiave o viceversa della patente (sostituibile anche con altra carta), inserire una sorta di PUK segreto.
La nuova centralina potrebbe essere sfruttata in futuro per tanti altri servizi anche tramite collegamenti internet.
Potrebbe essere utile alle assicurazioni ma anche alle Forze dell’Ordine.
Potrebbe essere utile, per esempio, anche al proprietario e/o alle aziende per sapere chi era l’effettivo conducente in un determinato periodo di tempo.
Chi mi aiuta a realizzare tutto ciò?


mercoledì 8 febbraio 2017

Mark Zuckerberg è riuscito a schedarci tutti e siamo tutti contenti.




Pochi si stanno rendendo conto che Mark Zuckerberg ... cacchio cacchio ... zitto zitto .... è riuscito, con un social network, e con i suoi continui aggiornamenti e collegamenti con altri social a schedare il mondo intero ... 
Ma soprattutto ad arricchirsi alle nostre spalle.
Sono decine ormai le informazioni personali e private richieste e concesse con tanta facilità per questo social network.
Ma sono davvero necessarie ?
Ma che fine fanno tutti questi dati personali ?
Che fine fanno tutte queste conversazioni ?
Nessuno si rende conto che tutto questo sta diventando pericoloso perché è in mano di un solo soggetto e/o forse di qualche grande "Paese" che è in grado di avere la situazione costantemente sotto mano e di conoscere ogni cosa dei cittadini del mondo ?




sabato 24 dicembre 2016

Le barzellette italiane e tedesche sull'attentatore di Berlino Anis Amri.

L'Italia e le sue barzellette.... 
e se ne sentono tante in queste ore ....
mi riferisco all'attentato di Berlino e al terrorista ucciso ... 
qualcuno sta prendendo in giro gli italiani ... e non solo.
Ma non chi fesso non è.
Se ripenso a quello che ha sostenuto il Ministro degli interni subito dopo il fatto .... 
sul lavoro dell'intelligence mi vien da ridere e tanto ... 
Ma perché non dire la verità ?
Perché non dire che in un normale controllo e conflitto a fuoco si è scoperto che i due giovani poliziotti ....
hanno avuto un colpo di .... fortuna .... di trovarsi di fronte il soggetto ... 
che ancora cercavano a Berlino ?
E' chiaro che si stanno raccontando delle barzellette
e sarebbe meglio tacere
tanto è vero che due Procure (quindi gli investigatori)
stanno facendo indagini ... 
per comprendere il perché il terrorista si trovava li .... a Sesto San Giovanni.  
Altro che Intelligence  ... Italiana e Tedesca.
Se cosi fosse sarebbero intervenute 20 pattuglie di agenti in divisa e in borghese.
Anzi il terrorista non sarebbe neppure arrivato a Sesto San Giovanni
o meglio lo avrebbero seguito fino a portarli dai complici.


sabato 3 settembre 2016

La vignetta del giornale satirico Charlie Hebdo sul sisma italiano. È stata interpretata correttamente?


La satira si sa a volte è diretta e anche pungente. Spesso non la si comprende o la si travisa.
A mio modesto parere queste vignette non si riferiscono ai morti del terremoto ma a chi li ha causati.
Si tratta, sempre a mio modesto parere, di una provocazione vera e propria tipica di chi vive di vignette e senza guardare in faccia nessuno.
Queste vignette forse sono state mal interpretate per cui la reazione a catena di molti italiani potrebbe essere ingiustificata per non aver colto il senso delle vignette e della precisa imputazione di questo disastro alla "Mafia" (in generale).
Per cui io non esprimo alcuna disapprovazione a queste vignette anche perché i fatti e le immagini che ci hanno fatto scorrere davanti agli occhi in questi giorni NON danno affatto torto al vignettista.
Ed è a quello stato di cose, ai fatti, alle conseguenze evitabili, che sicuramente si riferisce il giornale satirico. Non hai morti. Non hai parenti delle vittime.
In fondo quanto di noi  italiani si sono indignati vedere le case crollare come polvere ?
Si tratta quindi di satira. E come tale deve essere accettata.
Come possiamo far finta che il sistema Italia è malato?
Come possiamo far finta che la politica italiana a tutti i livelli pensa a se stessa a “mangiare” a quattro ganasce?
Come possiamo far finta che in questo caso erano previste anche delle risorse economiche per ricostruire gli edifici in modo antisismico e per evitare tali morti ?
No. Non sono d'accordo con chi si lamenta di queste "vignette".
Non c'è alcuna differenza poi con un "articolo" di un giornale italiano che contesta, di fatto, le stesse cose del vignettista. 
In fondo forse ce le meritiamo.
Queste realtà non fanno schifo a nessuno ?


giovedì 20 novembre 2014

Vive la liberté. Ma non vale per tutti.


Leggevo ieri su un giornale locale ... cose dell'altro mondo ... non sono razzista sia chiaro ma questa la devo proprio raccontare: 
- un salentino in Uganda per motivi di lavoro ... è stato "arrestato" in aeroporto nel momento di tornare a casa perché il visto era scaduto .... 
- in Italia facciamo circolare tantissimi africani anche senza passaporto ... e fanno ciò che vogliono anche con le accette;
- dopo ben cinque giorni di carcere e dopo essere riuscito a spiegare il tutto ... il salentino è incappato in una nuova disavventura .... 
- il motivo: aver acquistato il biglietto aereo con una carta di credito canadese... cioè non del paese africano ...
E' proprio vero che la libertà è solo per pochi ... 
Per la cronaca il salentino mentre si scrive è ancora li... 

venerdì 24 ottobre 2014

L'importante comunicato stampa dello Sportello dei diritti del Presidente Giovanni D'Agata.

COMUNICATO STAMPA

Australia: chirurghi trapiantano il primo cuore "morto"  

Un chirurgo australiano sostiene di avere trapiantato con successo il primo cuore che in precedenza aveva smesso di battere. I chirurghi di Sydney sono riusciti in tre casi negli ultimi due mesi su tre pazienti affetti da arresto cardiaco nell'ospedale St. Vincent's di Sydney a far rivivere un cuore "morto", conservato in una soluzione speciale e usato dopo un lungo trasporto del paziente. I trapianti sono stati eseguiti. Due dei pazienti, un uomo e una donna, si sono già ripresi bene e il terzo è ancora in terapia intensiva.La procedura è stata definita dal direttore dell'Unità trapianti di cuore e polmoni del nosocomio, Peter MacDonald, "una svolta epocale", che apre la strada a un forte aumento dello stock di cuori disponili per trapianti, e che potrà aumentare del 30% il numero di vite che potranno essere salvate. Finora le unità trapianti potevano contare solo su cuori che battevano ancora, di donatori cerebralmente morti.MacDonald, affiancato dal chirurgo cardiotoracico Kumud Dhital che ha eseguito gli interventi, ha spiegato in una conferenza stampa che i cuori donati erano alloggiati in una console portatile e sommersi in una soluzione protettiva sviluppata da specialisti dell'ospedale stesso. Gli organi venivano poi connessi a un circuito sterile che li faceva battere e li teneva caldi. "Tutto questo è stato possibile grazie allo sviluppo della soluzione protettiva e di una tecnologia che permette di preservare il cuore, di risuscitarlo e di monitorare la sua funzione".La squadra medica lavorava a questo progetto da 20 anni e intensivamente negli ultimi quattro, ha riferito MacDonald. "Abbiamo ricercato per quanto a lungo il cuore può sostenere un periodo in cui cessa di battere. Abbiamo poi sviluppato la tecnica per riattivarlo nella console. Per fare questo abbiamo rimosso sangue dal donatore per caricare il congegno e poi abbiamo estratto il cuore, l'abbiamo collegato al congegno, l'abbiamo riscaldato e ha cominciato a battere", ha spiegato. La tecnica darà la possibilità di trapianti cardiaci in molti paesi del mondo in cui la definizione di morte non è la morte cerebrale ma quella cardiaca, ha osservato.Per i tre pazienti, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il trasporto dell'organo donato dalla località di provenienza dei donatori è durato dalle 5 alle 8 ore.

Lecce, 24 ottobre 2014                                                                                                                                                                                       

Giovanni D’AGATA