mercoledì 19 marzo 2014

Il mare. Guido de Benedetto.


Il mare

Sdraiato sulla battigia,
ascolto i miei pensieri.
Una leggera brezza mi accarezza la pelle,
come una mano gentile di donna.
Guardo il sole perdersi all'orizzonte,
sparire nel mare come voler spegnere,
nelle fresche acque, il suo calore.
Mi raggiungono, con l'alta marea,
spumeggianti e leggere onde
che lambiscono le mie gambe
e il loro fruscio sembra invitarmi a seguirle.
Mi pare di udire antichi canti di sirene
che tanto mi  hanno affascinato da bambino.
I gabbiani volteggiano nel cielo di sera,
cercando un posto per trascorrer la notte,
mentre la luna fa capolino,
riflettendo la sua argentea luce
nelle ormai scure acque del mare.
Una barca di pescatori
sembra scivolare sull'acqua,
infastidendo quel momento di pace.
Poi, spento il motore,
tutto ritorna come prima, per incanto.
Ormai è tardi e malinconicamente saluto il mare.
Quel mare che tanto ci ha unito, ora è lontano.
Ognuno di noi segue il proprio destino! 
gdb

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