giovedì 4 febbraio 2010

La domanda viene spontanea.

Il Governo fa la volontà del Popolo? Ma quando mai.....
Sono 11 infatti le Regioni che hanno presentato ricorso alla Corte costituzionale contro l'atto legislativo che stabilisce il ritorno al nucleare imponendolo con un atto d'imperio supportato dal segreto di Stato. Le ultime in ordine di comparizione ad essersi unite a Calabria, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Piemonte, sono il Lazio, le Marche, l'Umbria, la Basilicata e la Puglia. A queste si aggiungano anche la Sardegna, che pur non avendo aderito al ricorso ha sottoscritto un impegno per compiere “tutti gli atti necessari” per evitare la presenza di centrali nucleari sul suo territorio e la Sicilia ha opposto il suo no a qualunque decisione arrivasse da Roma in tema di nucleare.
Ogni popolo ha il governo che si merita.

9 commenti:

Angelo azzurro ha detto...

Quando sento parlare di nucleare mi vien l'orticaria! Sono proprio allergica anche al nome... :))

Luciano ha detto...

Eh si...
Angelo Azzurro io non capisco come questo governo possa ancora avere indici di gradimento ....
siamo tutti colpevoli...

Federica ha detto...

io vivo in piemonte... dietro l'angolo delle centrali nucleari. siccome ho dietro casa le ho già le centrali vorrei evitare di esserne proprio circondata signor silvio, grazie.

Luciano ha detto...

http://www.antoniodipietro.com/2010/02/puntano_alla_guerra_civile.html?notifica

Puntano alla guerra civile.
Il governo si accinge ad impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l'installazione di impianti nucleari nei territori regionali. In termini di diritto la legge potra' anche permettere tale operazione, ma in termini di fatto e' una dichiarazione di guerra che porterà l’Italia sull’orlo di una guerra civile mettendo lo Stato contro i cittadini.

Le parole di Vendola quando ha affermato che il governo si dovrà munire dei migliori carri armati per disporre della Puglia e dei pugliesi a suo piacimento ieri appaiono come una provocazione.

Domani, con l’arroganza istigatrice di Scajola, potrebbero diventare realtà. Gli italiani sono scesi in piazza e si sono recati alle urne, nel 1987, ed hanno messo alla porta il nucleare con un referendum. Se Silvio Berlusconi, per interessi ed accordi interpersonali, ha deciso di riportarci indietro di vent’anni reintroducendo una tecnologia superata, nociva e fallimentare, deve farlo con le stesse modalità, piazza per piazza, regione per regione e non con i suoi sondaggi taroccati. Siamo stufi di dover far ricorso a mozioni, referendum, petizioni, per riaffermare ciò che è già stato deciso con il loro stesso utilizzo.

Se un governo può buttare nel secchio un referendum, c’è un'unica interpretazione: chi governa rappresenta un’organizzazione illegittima che minaccia la democrazia. E non si rispolveri il consenso elettorale che non è stato acquisito parlando del nucleare e di molte altre porcate realizzate dopo l’insediamento al potere. Sappiamo che dovremo ancora una volta essere noi cittadini a ricorrere al referendum per il No al nucleare.

Come per il Lodo Alfano è inutile aspettare che il governo si ravveda, pertanto, l’Italia dei Valori domani inizierà la raccolta firme per il referendum contro il nucleare. I quesiti sono già stati depositati presso la Corte di Cassazione ed hanno lo scopo di chiamare i cittadini ad assumersi responsabilità importanti che peseranno sul loro futuro e su quello dei propri figli. Nel XXI secolo il futuro è nelle energie rinnovabili, certamente non nell’uranio che esaurirà nel giro qualche decennio, provocando danni irreversibili per la salute e l’ambiente.

Faccio solo un’inquietante riflessione: se il Parlamento è bypassato dai decreti, se la macchina della Giustizia è ridotta all’impotenza, se si parla di stravolgere la Costituzione, se le regioni sono piegate al volere di un gruppo ristretto di persone, se le televisioni trasmettono a reti unificate, se la legge non è più uguale per tutti, se si calpestano i referendum da un governo all’altro, perché continuiamo a raccontarci che l’Italia è una Repubblica parlamentare in cui vige la democrazia? Siamo ipocriti o incoscienti nel negare la realtà?

Cittadini, svegliatevi! L’unica arma che avete per non farvi fregare è il voto: utilizzatelo bene.

Luciano ha detto...

Cara Federica io una idea c'è l'avrei... alle prossime elezioni di primavera far capire al primo ministro e ai suoi compagni ministri chi comanda davvero in Italia.... se tutti punirebbero con il voto all'opposizione vedrete che Silvio dovrà cambiare registro... il suo è il peggiore dei Governi che io abbia mai visto e conosciuto in vita mia

Anonimo ha detto...

Guarda...siamo il Paese dei paradossi.

Luciano ha detto...

Condivido .... Guernica..

Pugliesino ha detto...

En cambio aquí en la Spagna muchas poblaciones presentan candidaturas para instalar el centro de resíduos nucleares.
Pienso que en tiempos de crisis económica, la gente no piensa en se nucleares si o nucleares no, solo en se hai o no hai € e lavoro, e una central nucleare da lavoro.

No critico al pueblo ma si a los gobiernos que per propio interés mantienen año y año la energía del petróleo como la única posible senza dar alternativa a la solar, eólica o marina.
Ya existen, seguro que si, otras energías desarrolladas que no son petróleo o nuclear, ma gobiernan las multinacionales y o hay un cambio radical o mai existirá realmente una política sincera sobre el medio ambiente y la energía no contaminante.

Como decía Battiato "mala época para la música"

Un abrazo

Luciano ha detto...

De acuerdo Carlos
"mal momento para la música ..."
Saludos