lunedì 1 dicembre 2008

Ali-taglia ha ancora un futuro?




Torno a parlare ancora di Alitalia per sostenere con forza che secondo me se il governo ovvero la politica non si fosse messa in mezzo forse sarebbe stato meglio per tutti.
Io sono dell’idea che un muratore di professione non può decidere dall’oggi al domani di aprire una trattoria e fare oltre al proprietario anche il cuoco poiché partendo male rischia di fallire in poco tempo. Ed è più o meno quello che sta accadendo alla CAI che in materia di trasporto aereo trascura evidentemente i regolamenti dell’unione europea.
Ed è per questo che la nuova Alitalia ancora non decolla (semmai decollerà).
Intanto si avvicinano le vacanze di natale e gli italiani sono costretti a rivolgersi altrove per programmare i propri viaggi aerei.
Leggendo il Messaggero di domenica u.s. ho trovato poi ancor più preoccupanti le parole di Vito Riggio, alla guida di Enac, il quale, ha sostenuto che entro il 10 dicembre p.v. dovrà comunicare alle autorità aeree mondiali chi volerà e dove nel periodo natalizio.
È evidente che ha lanciato un segnale ed un allarme forte. Poiché fino a ieri evidentemente non ha avuto notizie in merito.
Allora come può pretendere la nuova compagnia area di volare se non ha nemmeno un piano dei voli? Dovuto poi sia alla loro riduzione che al calo delle richieste da parte dei passeggeri che non avendo garanzie si rivolgono altrove. Insomma una situazione che peggio non poteva esserci.

Infatti, secondo Vito Raggi è l’Enac ad essere stata costretta a sollecitare la riduzione delle attività operative di fronte all’impossibilità da parte della nuova compagnia di sostenere quel livello di attività senza danneggiare i viaggiatori.
In altre parole, la nuova compagnia non garantiva la sicurezza, l’informazione (vedi scioperi) e la certezza del diritto per i viaggiatori, quindi, costretta, per regolamento, a tagliare i voli pena le salate multe da parte di Enac che le ha comunque in parte già stabilite.

Ma io continuo a chiedermi: la nuova Alitalia sarà in grado di partire?

Si tiene conto o no dei numeri sempre più drammatici che giungono dalle sue stesse biglietterie?

Ma soprattutto la Cai ha dimostrato al mondo intero di avere tutti i requisiti per volare, le condizioni di sicurezza, le assicurazioni, il personale adeguato a far volare i nostri aerei, le disponibilità finanziarie per sostenere tutte le spese di tre mesi di volo a incasso zero come imposto dal regolamento europeo?

Oppure pensa o ha pensato di sistemare solo quello che c’era da sistemare in casa propria?

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